Quanti morti a causa dei terremoti? come assicurarsi al meglio con Esedra Broker

venerdì, 08 settembre 2017

Quanti sono le morti in Italia causate dai terremoti?

Solamente guardando alla storia più recente, il terremoto che ha colpito il centro-Italia il 24 agosto del 2016 ha causato 298 morti. Un numero importante, che nell'opinione pubblica ha posto una domanda: questi decessi si sarebbero potuti evitare?

 
Un territorio dai piedi d'argilla: tra sismi e rischi idrogeologici.
Cercheremo di rispondere al quesito facendo un passo indietro. È opportuno dire che diversamente dai territori a rischio idrogeologico, nei territori a rischio sismico è possibile costruire prendendo le dovute precauzioni. Vero è che se si costruisce in un territorio a rischio idrogeologico, nel caso in cui si verifichino delle scosse il rischio di morte diventa più elevato. Ne è un esempio la valanga che nel gennaio scorso ha coinvolto l'hotel di Rigopiano, località facente capo al comune di Farindola. Come ormai risaputo la valanga si è verificata in seguito a tre scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5.0. Tuttavia da più parti è sorta spontanea la domanda: se la struttura turistica non fosse stata costruita a fondo valle, si sarebbero potute evitare le 29 morti causate da questo intrecciarsi di eventi naturali? Sebbene sia ancora in corso un'inchiesta da parte della Procura di Pescara, l'opinione pubblica sembra già essersi data una risposta, dal momento che risale al 1999 uno studio eseguito dalla Commissione valanghe del comune di Farindola che metteva in evidenza il fatto che l'area in cui sorgeva l'albergo era una zona a forte rischio. Nonostante ciò, i risultati di questo studio non hanno impedito i lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto il complesso turistico. Proprio da qui dovrebbe partire un'attenta riflessione sul consumo del suolo ad ogni costo. Al contempo, però, diventa sempre più necessario convertirsi alla costruzione di edifici antisismici nelle zone a rischio terremoto e, nonostante i costi esorbitanti, si dovrebbero adattare ai più moderni criteri antisismici anche gli edifici ormai datati. Detto con le parole della rappresentante dell'Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione dei rischi e dei disastri UNISDR, la soluzione più consona è quella di investire. È necessario farlo per diminuire i rischi di disastro; solo così di fatto si salverebbero vite e si risparmierebbe il denaro della ricostruzione. Basti pensare che nei soli ultimi 40 anni le perdite economiche causate all'Italia dai terremoti sono poco più di 21 miliardi di euro. Tuttavia, nel frattempo il comune cittadino non può certo rimanere con le mani in mano, dal momento che deve pensare a una valida protezione dal terremoto. Ma come farlo? Assicurandosi bene. È qui, infatti, che il ruolo svolto dalle assicurazioni, in grado di dare un sostegno economico immediato, fa la differenza.

 

I numeri più neri dei terremoti italiani: dal terremoto di Messina del 1908 a quello dell'isola di Ischia del 21 agosto 2017

Tra i terremoti peggiori, ovvero tra quelli che hanno maggiormente ferito lo stivale, è indimenticabile quello di Messina, che con magnitudo 7.1 nel lontano 1908 uccise 100 mila persone e distrusse il 93% circa degli edifici. Una vera e propria catastrofe che polverizzò sia la città siciliana che Reggio Calabria. Non si salvarono neanche i paesi circostanti. Un'apocalisse, la più grande a livello europeo per numero di morti. A seguire il terremoto della Marsica del 1915. Il sisma di magnitudo 6.8 si portò via 30 mila vite umane. Dopo questi terremoti la terrà non si zittì e l'Italia si vide protagonista di altri eventi sismici più o meno rilevanti. Quello che nel 1968 colpì la Valle di Belice, per esempio, fece 700 mila sfollati e 300 morti. I numeri dei terremoti successivi non sono meno pesanti. Nel 1976 ad essere colpito è il territorio tra la provincia di Udine e quella di Pordenone: magnitudo 6.4, morti 100 mila circa, sfollati 100 mila. Quattro anni dopo sarà la volta dell'Irpinia. Il sisma di magnitudo 6.5 causò la morte 3 mila persone, 600 mila il numero dei feriti e 300 gli sfollati. Nel mese di settembre 1997 un sisma di magnitudo di 5.8 ferì la regione Umbria e la regione Marche con 11 vittime, circa 100 feriti e oltre 80 mila abitazioni impraticabili. Tra gli edifici anche diverse chiese. Dopo 12 anni la terra ruggisce ancora. È il 2009 e a essere colpita è la città abruzzese de l'Aquila: magnitudo 5.8 e un numero di morti di 309; gli sfollati sono ben 80 mila e i feriti 1600. La stessa magnitudo verrà registrata nel 2012 dal sisma dell'Emilia. Quattro anni dopo, nel mese di agosto del 2016 sarà la volta di Amatrice, di Accumuli e di Arquata del Tronto. Sono 294 i morti, poco più di 400 i feriti e centinaia e centinaia gli sfollati. Dopo soli tre mesi un altro sisma, questa volta di magnitudo di 6.5, colpisce le provincia di Perugia, quella di Ascoli Piceno e quella di Macerata. Decine i feriti, centinaia e centinaia gli sfollati, zero il numero dei morti. Nell’agosto 2017 il terremoto interessa la parte collinare di Casamicciola Terne, nella parte nord dell'isola di Ischia, un sisma che conferma la tragedia di Rigopiano. Secondo quanto dichiarato all'ANSA dal sismologo dell'Ingv Andrea Tertulliani, in un terreno come quello di Ischia che si presenta soffice, la scelta migliore sarebbe quella di non costruire. 
In sintesi: in un territorio come quello del Bel Paese, soggetto a movimenti della terra causati dalle faglie presenti su Appennini e Alpi, insieme alle giuste precauzioni da applicare in ambito edile diventa doveroso riflettere su altre modalità di protezione dal terremoto. Un'assicurazione, per esempio, è la soluzione più semplice e immediata per proteggere la propria abitazione.

Protezione casa da eventi sismici: come assicurarsi al meglio

Quante sono in Italia le abitazioni prive di copertura assicurativa per il rischio da terremoto?

A risponderci è Valeria Uva in bell'articolo uscito il 21 agosto scorso per il Sole 24 Ore. La giornalista indica nel 98% il numero delle abitazioni che non usufruiscono di un'assicurazione contro il rischio specifico da terremoto.
In effetti, ad oggi non ci sono ancora polizze assicurative obbligatorie contro le calamità naturali.
L'azione di prevenzione svolta dal Governo si sposta di fatto verso i bonus fiscali che il cittadino privato deve impiegare per mettere in sicurezza la propria casa. Di contro si registra una maggiore attenzione verso le assicurazioni da parte degli imprenditori. Il numero delle imprese con copertura assicurativa per capannoni e fabbricati di produzione è infatti cresciuto del 18% rispetto allo scorso anno. In ogni caso è doveroso precisare che le polizze terremoto per la casa sono assicurazioni messe a punto per aiutare il cittadino ad affrontare al meglio i diversi disagi dati dall'evento sismico.
In un territorio come quello italiano, ad alta percentuale di sismicità, assicurare la propria abitazione usufruendo dell'assicurazione casa si traduce, qualora si verificasse l'evento terremoto, in un aiuto economico immediato e concreto. Detto altrimenti, le spese per i danni all'abitazione e le successive spese di ricostruzione non saranno un problema per l'assicurato grazie alla copertura per la tutela dell'immobile.

Tra le diverse proposte del mercato, a tutela della casa c'è anche la copertura assicurativa in forma All Risks proposta da Esedra, broker specializzato nelle coperture assicurative per il terremoto.
A differenza di tutte le compagnie assicurative che operano oggi in Italia e che garantiscono una copertura sino al massimo del 50% del valore assicurato, Esedra, grazie ad una convenzione assicurativa con una primaria compagnia inglese, è in grado di fornire la copertura al 100% sul valore assicurato.

Esedra broker offre ai privati cittadini una consulenza gratuita più che professionale. Non lasciarti sfuggire l'occasione di proteggere al meglio la tua abitazione e recati in una delle sedi Esedra presenti in Lombardia. A Milano e a Lecco verrai accolto da un team altamente competente e sempre disponibile a fornirti la migliore assistenza possibile. Puoi visitare la sede di Esedra a Lecco al numero 63 di via Lorenzo Balicco e quella milanese al numero 19 di via Emilio Cornalia o telefonare ai numeri 02 45472330 (Lecco) o 02 45472300 (Milano).
Ancora, hai la possibilità di contattare Esedra compilando l'apposito form che trovi all'indirizzo:

http://www.assicurazioniterremoto.it/preventivo.php?pag=572&l=Richiedi+un+preventivo.
La tua richiesta sarà evasa nel più breve tempo possibile. Sarà infatti cura dello staff contattarti nel giro di 24 ore.

Aggiungi al tuo calendario   2017-09-08 2017-09-08 38 Quanti morti a causa dei terremoti? come assicurarsi al meglio con Esedra Broker Quanti sono le morti in Italia causate dai terremoti?Solamente guardando alla storia più recente, il terremoto che ha colpito il centro-Italia il 24 agosto del 2016 ha causato 298 morti. Un numero importante, che nell'opinione pubblica ha posto una domanda: questi decessi si sarebbero potuti evitare?  Un territorio dai piedi d'argilla: tra sismi e rischi idrogeologici.Cercheremo di rispondere al quesito facendo un passo indietro. È opportuno dire che diversamente dai territori a rischio idrogeologico, nei territori a rischio sismico è possibile costruire prendendo le dovute precauzioni. Vero è che se si costruisce in un territorio a rischio idrogeologico, nel caso in cui si verifichino delle scosse il rischio di morte diventa più elevato. Ne è un esempio la valanga che nel gennaio scorso ha coinvolto l'hotel di Rigopiano, località facente capo al comune di Farindola. Come ormai risaputo la valanga si è verificata in seguito a tre scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5.0. Tuttavia da più parti è sorta spontanea la domanda: se la struttura turistica non fosse stata costruita a fondo valle, si sarebbero potute evitare le 29 morti causate da questo intrecciarsi di eventi naturali? Sebbene sia ancora in corso un'inchiesta da parte della Procura di Pescara, l'opinione pubblica sembra già essersi data una risposta, dal momento che risale al 1999 uno studio eseguito dalla Commissione valanghe del comune di Farindola che metteva in evidenza il fatto che l'area in cui sorgeva l'albergo era una zona a forte rischio. Nonostante ciò, i risultati di questo studio non hanno impedito i lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto il complesso turistico. Proprio da qui dovrebbe partire un'attenta riflessione sul consumo del suolo ad ogni costo. Al contempo, però, diventa sempre più necessario convertirsi alla costruzione di edifici antisismici nelle zone a rischio terremoto e, nonostante i costi esorbitanti, si dovrebbero adattare ai più moderni criteri antisismici anche gli edifici ormai datati. Detto con le parole della rappresentante dell'Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione dei rischi e dei disastri UNISDR, la soluzione più consona è quella di investire. È necessario farlo per diminuire i rischi di disastro; solo così di fatto si salverebbero vite e si risparmierebbe il denaro della ricostruzione. Basti pensare che nei soli ultimi 40 anni le perdite economiche causate all'Italia dai terremoti sono poco più di 21 miliardi di euro. Tuttavia, nel frattempo il comune cittadino non può certo rimanere con le mani in mano, dal momento che deve pensare a una valida protezione dal terremoto. Ma come farlo? Assicurandosi bene. È qui, infatti, che il ruolo svolto dalle assicurazioni, in grado di dare un sostegno economico immediato, fa la differenza. I numeri più neri dei terremoti italiani: dal terremoto di Messina del 1908 a quello dell'isola di Ischia del 21 agosto 2017Tra i terremoti peggiori, ovvero tra quelli che hanno maggiormente ferito lo stivale, è indimenticabile quello di Messina, che con magnitudo 7.1 nel lontano 1908 uccise 100 mila persone e distrusse il 93% circa degli edifici. Una vera e propria catastrofe che polverizzò sia la città siciliana che Reggio Calabria. Non si salvarono neanche i paesi circostanti. Un'apocalisse, la più grande a livello europeo per numero di morti. A seguire il terremoto della Marsica del 1915. Il sisma di magnitudo 6.8 si portò via 30 mila vite umane. Dopo questi terremoti la terrà non si zittì e l'Italia si vide protagonista di altri eventi sismici più o meno rilevanti. Quello che nel 1968 colpì la Valle di Belice, per esempio, fece 700 mila sfollati e 300 morti. I numeri dei terremoti successivi non sono meno pesanti. Nel 1976 ad essere colpito è il territorio tra la provincia di Udine e quella di Pordenone: magnitudo 6.4, morti 100 mila circa, sfollati 100 mila. Quattro anni dopo sarà la volta dell'Irpinia. Il sisma di magnitudo 6.5 causò la morte 3 mila persone, 600 mila il numero dei feriti e 300 gli sfollati. Nel mese di settembre 1997 un sisma di magnitudo di 5.8 ferì la regione Umbria e la regione Marche con 11 vittime, circa 100 feriti e oltre 80 mila abitazioni impraticabili. Tra gli edifici anche diverse chiese. Dopo 12 anni la terra ruggisce ancora. È il 2009 e a essere colpita è la città abruzzese de l'Aquila: magnitudo 5.8 e un numero di morti di 309; gli sfollati sono ben 80 mila e i feriti 1600. La stessa magnitudo verrà registrata nel 2012 dal sisma dell'Emilia. Quattro anni dopo, nel mese di agosto del 2016 sarà la volta di Amatrice, di Accumuli e di Arquata del Tronto. Sono 294 i morti, poco più di 400 i feriti e centinaia e centinaia gli sfollati. Dopo soli tre mesi un altro sisma, questa volta di magnitudo di 6.5, colpisce le provincia di Perugia, quella di Ascoli Piceno e quella di Macerata. Decine i feriti, centinaia e centinaia gli sfollati, zero il numero dei morti. Nell’agosto 2017 il terremoto interessa la parte collinare di Casamicciola Terne, nella parte nord dell'isola di Ischia, un sisma che conferma la tragedia di Rigopiano. Secondo quanto dichiarato all'ANSA dal sismologo dell'Ingv Andrea Tertulliani, in un terreno come quello di Ischia che si presenta soffice, la scelta migliore sarebbe quella di non costruire.  In sintesi: in un territorio come quello del Bel Paese, soggetto a movimenti della terra causati dalle faglie presenti su Appennini e Alpi, insieme alle giuste precauzioni da applicare in ambito edile diventa doveroso riflettere su altre modalità di protezione dal terremoto. Un'assicurazione, per esempio, è la soluzione più semplice e immediata per proteggere la propria abitazione.Protezione casa da eventi sismici: come assicurarsi al meglioQuante sono in Italia le abitazioni prive di copertura assicurativa per il rischio da terremoto?A risponderci è Valeria Uva in bell'articolo uscito il 21 agosto scorso per il Sole 24 Ore. La giornalista indica nel 98% il numero delle abitazioni che non usufruiscono di un'assicurazione contro il rischio specifico da terremoto. In effetti, ad oggi non ci sono ancora polizze assicurative obbligatorie contro le calamità naturali. L'azione di prevenzione svolta dal Governo si sposta di fatto verso i bonus fiscali che il cittadino privato deve impiegare per mettere in sicurezza la propria casa. Di contro si registra una maggiore attenzione verso le assicurazioni da parte degli imprenditori. Il numero delle imprese con copertura assicurativa per capannoni e fabbricati di produzione è infatti cresciuto del 18% rispetto allo scorso anno. In ogni caso è doveroso precisare che le polizze terremoto per la casa sono assicurazioni messe a punto per aiutare il cittadino ad affrontare al meglio i diversi disagi dati dall'evento sismico. In un territorio come quello italiano, ad alta percentuale di sismicità, assicurare la propria abitazione usufruendo dell'assicurazione casa si traduce, qualora si verificasse l'evento terremoto, in un aiuto economico immediato e concreto. Detto altrimenti, le spese per i danni all'abitazione e le successive spese di ricostruzione non saranno un problema per l'assicurato grazie alla copertura per la tutela dell'immobile.Tra le diverse proposte del mercato, a tutela della casa c'è anche la copertura assicurativa in forma All Risks proposta da Esedra, broker specializzato nelle coperture assicurative per il terremoto. A differenza di tutte le compagnie assicurative che operano oggi in Italia e che garantiscono una copertura sino al massimo del 50% del valore assicurato, Esedra, grazie ad una convenzione assicurativa con una primaria compagnia inglese, è in grado di fornire la copertura al 100% sul valore assicurato.Esedra broker offre ai privati cittadini una consulenza gratuita più che professionale. Non lasciarti sfuggire l'occasione di proteggere al meglio la tua abitazione e recati in una delle sedi Esedra presenti in Lombardia. A Milano e a Lecco verrai accolto da un team altamente competente e sempre disponibile a fornirti la migliore assistenza possibile. Puoi visitare la sede di Esedra a Lecco al numero 63 di via Lorenzo Balicco e quella milanese al numero 19 di via Emilio Cornalia o telefonare ai numeri 02 45472330 (Lecco) o 02 45472300 (Milano). Ancora, hai la possibilità di contattare Esedra compilando l'apposito form che trovi all'indirizzo:http://www.assicurazioniterremoto.it/preventivo.php?pag=572&l=Richiedi+un+preventivo. La tua richiesta sarà evasa nel più breve tempo possibile. Sarà infatti cura dello staff contattarti nel giro di 24 ore. Location of the event Esedra Broker info@vipsrl.com false DD/MM/YYYY

Condividi questa pagina
Questo sito può trattare i dati personali dell’utente attraverso l’utilizzo dei cosiddetti cookies che potrebbero consentire l’identificazione dell’utente o del terminale. Il sito utilizza inoltre cookies statistici completi e/o di profilazione per inviare all’utente pubblicità̀ e servizi in linea con le sue preferenze Per saperne di più̀ o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies è possibile cliccare qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookies o di strumenti analoghi eventualmente descritti nel documento informativo.